Nel rapporto col cibo col proprio corpo in generale si possono riflettere molti aspetti di disagio emotivo e psicologico, derivanti dall’idea che si ha di sé e dalle relazioni (e confronti) con gli altri, dai rapporti con le figure di riferimento affettive, e da una modalità a volte confusa e conflittuale di viversi le proprie emozioni.
È possibile sviluppare l’armonia tra corpo e mente attraverso la comprensione di come si sviluppa, ad esempio, il bisogno di controllo e perfezione spesso presente in queste situazioni, e come questo si mantiene oggigiorno. Altrettanto spesso il cibo può divenire uno strumento per tentare di colmare profondi sentimenti di vuoto, inadeguatezza o solitudine.
Sotto altri punti di vista il disturbo alimentare può esprimere un conflitto di potere e sui confini con le persone significative, dove un estremo bisogno di vicinanza e considerazione ai alterna costantemente con un senso di invasione e col timore d’essere giudicati e definiti dall’altro. Da qui emerge spesso un alto grado di rabbia e conflittualità nelle relazioni intime.
Attraverso la Psicoterapia è possibile innanzitutto prendere maggior consapevolezza delle proprie emozioni, di come questi spingano inconsapevolmente ad entrare e alimentare alcuni «giochi relazionali» disfunzionali, e di come la propria immagine corporea e il rapporto col cibo muti nel quotidiano riflettendole oscillazioni dei propri rapporti affettivi.
Oggigiorno le moderne tecniche di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale e Cognitivo Costruttivista, assieme, là dove il paziente lo desideri, alla collaborazione con il medico nutrizionista, si rivelano efficaci nel trattamento di:
•ANORESSIA NERVOSA